La Mugen è una delle ditte che maggiormente ha contribuito al successo della classe truggy e che la sostiene da sempre. Prima che sul mercato di fossero le dozzine macchine dei giorni nostri, c’erano solo due o tre scelte e Mugen era una di quelle. Non è mai stata una casa amante dei rischi o dei grandi stravolgimenti. Con questo non intendo criticare la Mugen perchè negli anni le loro macchine sono state costantemente aggiornate e migliorate per restare al top della categoria in tutto il mondo.
Così come la Porsche ha mantenuto i principi estetici e meccanici della 911 per un lungo arco di anni, la Mugen è rimasta fedele all’immagine delle sue buggy/truggy. Vediamo, insieme ad Adam Drake, come va questo nuovo MBX7-TR.
01 – In curva • La MBX7-TR ha portato qualche piccola, ma molto efficace modifica alla sospensione anteriore e il truggy ora sterza meglio. Il perno superiore inclina leggermente la sospensione indietro e lo sterzo sembra essere migliorato in centro curva.
02 – Un po’ più duro • I telai dei truggy sembrano fatti di gomma scaldata al sole. Sembrano sempre mezzo sciolti e deformati. La loro lunghezza, infatti, li fa flettere ovunque, ma il nuovo TR ha un telaio rivisitato con delle pieghe sui bordi per aumentare la rigidità e rendere la guida più prevedibile.
03 – Finalmente • Se mi avessero detto che il truggy non avesse avuto gli stessi ammortizzatori da 16mm della buggy avrei pensato a uno scherzo d’aprile. Finalmente il TR ha gli ammortizzatori maggiorati che garantiscono tutta la consistenza necessaria ad affrontare qualsiasi gara.
04 – Supporti • I supporti delle sospensioni, da 5mm all’anteriore e da 4mm al posteriore, sostengono i nuovi e grossi ammortizzatori.
05 – Lineare • Tagli lineari e differenziali con ingranaggi ad anello conici.
06 – Anodizzato duro • Telaio in alluminio A7075 anodizzato alleggerito da 3mm.
07 – Verso l’infinito e oltre • Il braccio anteriore E2125-B è stato rivisitato e abbassato.
08 – Alberi • Universali sia all’anteriore che al posteriore migliorano la guidabilità del truck specialmente sulle superfici sconnesse. Tutta la trasmissione ne guadagna in scorrevolezza e fluidità.
LA PROVA
Passare una giornata alla Revelation è tecnicamente lavoro, un duro lavoro.. ma no, è puro divertimento! Mi sono dato appuntamento con Adam Drake e sono volato in pista.
Accelerazione e velocità massima
Siamo realisti, i truggy sono facili da guidare. Le gomme giganti e l’escursione delle sospensioni li rendono manegevolissimi. Il motore di Drake che abbiamo testato gira bene e spedisce il truck sempre dritto e veloce.
Voto: 8
Freni Premere il pulsante “stop” con il Mugen si traduce in un effetto tipo cartone animato. La buona notizia è che Adam ha regolato tutto ha reso i freni lineari e prevedibili. Se volete una frenata più decisa basta agire sul bilanciamento anteriore/posteriore che, in pratica, determina le prestazioni di tutto il sistema.
Voto: 8
Basse velocità
Si potrebbe pensare che un truggy largo e con grosse ruote non ami gli spazi ristretti, ma questo modello non è per niente claustrofobico. Le parti più strette del circuito non sono mai state un problema e il TR le ha percorse senza esitazioni, sterzando deciso e mantenendo le traiettorie. Nessun problema e se le nuove sospensioni aiutano…
Voto: 9
Alte velocità
La pista Revelation diventa spesso polverosa e questo test non ha fatto eccezione. L’acqua è rara qui e una pista sterrata, senza acqua, si secca, un po’ come quando si sta fuori tutta la notte e non ci si lava i denti. Il modello non si è preoccupato più di tanto di questa situazione e tenerlo sotto controllo con il gas a tavoletta non è mai stato un problema.
Voto: 9
Sconnesso
Si può definire un percorso -sconnesso- se si guida il TR? Secondo me no. Qualsiasi sezione sconnessa è stata completamente assorbita dalle ruote giganti, dai nuovi ammortizzatori da 16mm e dalle incredibili sospensioni; insieme cancellano letteralmente il termine “sconnesso” da qualsiasi tracciato.
Voto: 10
Salti
Stare per aria è terapeutico e il TR è felice quando vola. Il truggy scarica tutta la potenza a terra in uscita di curva e può affrontare facilmente singoli, doppi, tripli e altro ancora. Se andate troppo lunghi, o troppo corti, arriverà a terra comunque senza scomporsi.
Voto: 9
Manutenzione
I truggy hanno molti spazi vuoti il che, secondo me, facilita le operazioni di manutenzione se avete mani di dimensioni normali o grandi. L’accesso ai differenziali è paragonabile a quello degli altri telai moderni, quindi tutto nella norma e nulla da segnalare.
Voto: 8
Danni e usura
Uno dei vantaggi del comprare una macchina di un marchio “veterano” nel modellismo è che i materiali vengono migliorati e sviluppati nel tempo. Le parti di plastica sono di altissima qualità e il materiale della trasmissione è di prim’ordine.
Voto: 9
Settaggi
Se solo ogni kit avesse incluso un meccanico personale! Nel mio caso si è trattato di Adam Drake e quindi, il setup, non è stato un problema. Senza di lui avrei impiegato una giornata a fare prove. Non c’è certo carenza di elementi di intervento e ogni operazione porta i suoi effetti.
Voto: 9
Informazioni sul motore
Usare un motore nitro è un gioco da ragazzi se si tratta del motore personale di Adam. Il nuovo modello, firmato da lui, gira che è un piacere. Tiene il minimo perfettamente ed eroga la potenza in un lampo. Il lungo rettilineo della pista mi ha fatto venire voglia di montare un rapporto più lungo. Procuratevene uno!
Conclusioni
Diventando vecchi i riflessi, l’intelligenza i capelli e praticamente tutto (tranne il girovita) diminuiscono. Per questa ragione i truggy diventano sempre più interessanti. Nonostante la nostra guida sia un po’ meno pronta e scattante, riusciamo comunque ad andare veloci e a scendere migliorare i tempi sul giro. La Mugen ha vinto numerose corse in questo ambito, a qualsiasi livello, spessa senza troppo clamore. La qualità di questo kit è quanto di meglio possiate comprare. E’ facile essere la moda del momento, ma è molto difficile tenere la testa così a lungo specialmente nel settore del modellismo.
Distributore in italia: schepismodel.com
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